‘Marianna vive in simbiosi con la fotografia, questa a mio avviso è la sua vera forza. Da ciò nasce il suo sguardo sul mondo, la “sua” fotografia – ragione di vita più che passione – un modo di guardare le cose che spesso lascia attoniti, osservando le sue “creature” – così lei chiama le sue foto – non può che tornare in mente ciò che diceva Gowin: ” La fotografia è uno strumento per occuparsi di cose che tutti conoscono, ma alle quali non badano. Le mie fotografie intendono rappresentare qualcosa che voi non vedete”.
È appunto questa la fotografia di Marianna, cogliere aspetti che sfuggono ai più e farlo sempre con un’aria da “sognatrice” pur senza mai togliere i piedi da terra. Ed è proprio grazie al suo “sognare ad occhi aperti” se le sue foto riescono sempre a comunicare qualcosa che lascia il segno, e a ciò si deve che i soggetti da lei ritratti mettano a nudo davanti al suo obiettivo, e tramite questo davanti a tutti noi, la loro anima.
Ma senza dubbio il soggetto preferito da Marianna è il mare, il suo adorato mare della costa del Circeo. Chi ha potuto osservare le sue foto avrà sicuramente notato lo sguardo inconsueto che ha su di esso, dove pur non essendo soggetto, il mare stesso è comunque l’elemento fondante della foto, è assoluto protagonista con tutto il suo fascino e a tal proposito non si può far a meno citando Borges di dire: “ Il mare è un antico idioma che non riesco a decifrare. Proprio come la fotografia di Marianna, tutta da scoprire analizzare e decifrare per poterne assaporare meglio il gusto, il gusto di cui sono fatti i sogni.’
Michele Greco